Per quale motivo si dovrebbe visitare il Gran Ducato del Lussemburgo? Scommetto che non sia facile trovarlo negli itinerari turistici europei. E' uno stato così piccolo che risulta difficile incontrarlo lungo la strada, a meno che non ci si vada di proposito.

A me è capitato di andarci per lavoro, proprio questa settimana, e una idea me la sono fatta. La sensazione principale che mi sono portato appresso si riassume in una sola parola: "Europa".

Situato in un angoletto tra Belgio, Francia e Germania, ha subito fortemente l'influenza economica e la storia di questi tre paesi. Si tratta di un fazzoletto d'Europa più piccolo della Val D'Aosta. La sua capitale ha il numero di abitanti di un piccolo quartiere di Roma.

I lussemburghesi sono un popolo particolare. Poliglotti per definizione, parlano regolarmente tre lingue (francese, tedesco e lussemburghese, tutte e tre lingue ufficiali), inoltre la grande maggioranza parla correttamente anche l'inglese. Passeggiando per le strade della capitale, comunque, si ascolta quasi esclusivamente il francese. Sono numerosissime anche le comunità di immigrati da altri paesi d'Europa, primi fra tutti Portogallo e Italia, pertanto anche il portoghese e l'italiano sono praticamente di casa.

La cosa che mi ha molto sorpreso è proprio la forte presenza italiana. Italia si legge dappertutto, sulle insegne dei negozi, i nomi delle ditte di traslochi e quelle di costruzioni.

Il costo della vita non è eccessivo, ma soprattutto il potere d'acquisto (rapporto tra stipendi e costo della vita) è molto favorevole. Non a caso il Lussemburgo è al primo posto al mondo per PIL e al secondo al mondo per il potere d'acquisto (PPA). Qualche esempio: un'infermiera guadagna 4.500 euro, un operaio 3.500, una cassiera 1.900, mentre un litro di gasolio non raggiunge 1 euro. L'unico settore inavvicinabile è quello immobiliare, i prezzi delle case sono astronomici.

E' una bella atmosfera quella che si respira tra i vicoli del centro medievale. Malgrado il clima sempre inclemente (a detta degli italiani che ci vivono, piove o è grigio almeno 330 giorni all'anno), l'impressione è che la gente sia serena. Il mio albergo era nella piazza della stazione, eppure non mi è capitato di incontrare barboni o sbandati. I negozi più numerosi, per le strade del centro, gioiellerie e abbigliamento, soprattutto scarpe di qualità.

Si fa fatica a distinguere lo Stato dalla sua capitale, infatti, non a caso si chiamano allo stesso modo.

E' decisamente un paese ricco, di storia, di economia, di finanza. In passato la sua economia, come quella del Belgio, si basava essenzialmente sull'industria dell'acciaio. Oggi si basa, credo, sull'economia portata dagli uomini d'affari e della finanza internazionale, dai politici del Parlamento Europeo, dai militari della NATO. L'indotto di tutto questo fa campare circa mezzo milione di persone in un ambiente sano, pulito, avendo saputo preservare il proprio patrimonio di cultura e di storia.

Un paese che ha saputo conservare la propria identità (malgrado tutto) rimanendo al centro dell'Europa, in tutti i sensi.

Se consiglio di andarci? Beh, indovinate... Forse non vale la pena di un viaggio esclusivo, ma se il nostro itinerario in giro per l'Europa passasse dalle parti del suo cuore... perché no?