Viaggio a Capo Nord - Si parte
Il Porto di Oslo (Norvegia)
(2^ parte)
Partimmo il 7 agosto. Decidemmo di intraprendere la nostra avventura di pomeriggio, in modo da evitare le ore più calde della giornata, almeno nella tratta italiana, e fu una buona idea perché, guarda caso, la nostra auto non era provvista di aria condizionata. L'eccitazione era grande e le prime ore del viaggio letteralmente volarono. Ci facemmo trasportare, senza accorgercene, direttamente al Brennero.
L'equipaggio era ben organizzato. Ci alternavamo alla guida ogni due-tre ore, a rotazione. C'era il pilota e quello che gli stava seduto accanto, che chiamammo "il navigatore". Il ruolo del navigatore era importantissimo. Aveva, infatti, il "dovere" di rimanere sveglio e tenere sveglio il pilota, oltre naturalmente controllare che la rotta fosse quella prestabilita. Gli altri due dietro potevano riposarsi, anzi erano caldamente consigliati a farlo, per conservare energie per il loro turno.
Tra noi c'era anche un'ulteriore equa distribuzione dei compiti. C'era chi teneva i conti, chi parlava inglese, chi allacciava relazioni sociali, chi sognava e chi teneva tutti con i piedi per terra. C'era chi azzardava previsioni meteo e chi aveva un particolare senso dell'orientamento. C'era anche chi aveva sempre fame... ma ne riparleremo più tardi.
Per quanto riguarda l'itinerario, a dire la verità, non c'era molto di prestabilito. Orientativamente cercammo di seguire il percorso più breve, scartando naturalmente itinerari troppo lenti e alternativi. Evitammo di passare per i grandi centri urbani, a meno che non avessero particolari attrattive turistiche. Scoprimmo che esistono delle strade che attraversano tutta l'Europa e che vengono contraddistinte con la lettera E. Ad esempio seguendo la E45 si parte da Gela (Sicilia) e si arriva direttamente a Karesuando (Svezia).
Primo giorno (e mezzo): da Ariano Irpino (Italia) a Celle (Germania)
Durante la notte attraversammo entrambi i confini dell'Austria ed alle 6 del mattino dell'8 agosto eravamo a Monaco di Baviera. E' una bella città, non c'è nulla da dire, anche se immagino che in autunno, per l'Oktoberfest, offra il meglio di sé. Comunque vista alle 6 del mattino, con un viaggio di circa 12 ore alle spalle, assunse un sapore particolare. La temperatura era scesa vertiginosamente, come se attraversando le Alpi avessimo saltato una stagione passando all'improvviso, in una sorta di transfer spazio-temporale, dall'estate all'inverno. Questa sensazione ci accompagnò per l'intero viaggio.
Le nostre fantasie comiciarono a prendere piede. Notammo una signora distinta, biondissima, con pelliccia e tacchi a spillo, attraversare con passo molto veloce una delle piazze principali della città (credo fosse Max Joseph Platz). Più che andare in ufficio (alle 6 del mattino) avemmo la forte sensazione che stesse fuggendo, magari da una notte di passione... chissà! Fatta colazione con le nostre scorte ancora intatte (a base di fette biscottate e marmellata) ci addentrammo nella Baviera.
Le autostrade tedesche sono fantastiche. In molti tratti non ci sono limiti di velocità. Sembra il paese dei balocchi per gli automobilisti più esigenti. Si può spingere l'auto finché si può e l'unica preoccupazione è non fondere il motore. Tutto il resto è consentito. Per noi, sinceramente, c'era anche un'altra preoccupazione, quella di non consumare troppo carburante, pertanto ne approfittammo, ma senza esagerare. Bisogna ammettere, tuttavia, che le autostrade sono state costruite per l'alta velocità con un asfalto impeccabile e curvoni larghi e con pendenze tali da compensare la forza centrifuga.
Norimberga (Germania)
Seguendo la E45 arrivammo all'ora di pranzo a Norimberga (Nürnberg). La città, nota per il famoso processo ai criminali nazisti, fu completamente distrutta dagli alleati e pazientemente ricostruita dopo la guerra. Gran parte dei suoi antichi palazzi sono stati rimessi in piedi esattamente identici agli originali, tanto da non riuscire a notare la differenza. Fu una bella sorpresa passeggiare per le strade del centro e scoprire scorci molto interessanti. La cattedrale è incantevole, particolarmente suggestiva, in stile gotico. Durante la nostra visita potemmo ascoltare qualche brano del sermone che il pastore, con un'aria fortemente severa stava tenendo dal pulpito. Sembrò di rivivere per un attimo l'atmosfera austera della riforma Luterana del '500.
Ma il nostro obiettivo del giorno, raggiungere la citta di Celle vicino Hannover dove viveva un lontano zio, era ancora molto lontano. Mangiammo in fretta qualche panino con gli insaccati e i latticini arianesi, ancora commestibili nei nostri zaini e ci rimettemmo in viaggio.
A distanza di tanti anni non ho ancora capito come riuscimmo a trovare la villetta di mio zio. Allora non c'era il TomTom e neanche i cellulari. Non avevamo molte informazioni né eravamo in grado di intraprendere lunghe discussioni dentro una cabina telefonica su itinerari in lingua tedesca. Comunque ci riuscimmo e fummo veramente soddisfatti e sollevati quando suonammo ad un campanello e sentimmo una parola amica: "buonasera"!