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30/09/05     Ritorno alla realtà.
Gianna: sono tornata e sono già stanca. Mi ero abituata così bene! Ogni giorno trovavo il piatto pronto e spesso non mi dovevo neanche preoccupare di Francesca, era sempre in buone mani. E invece in questa prima settimana sono tornata alla dura realtà: cucinare, cucinare e cucinare, pulire, disfare le valigie, lavare, stirare e, nei momenti di pausa, tenere in braccio Francesca che non pesa più un chilo e mezzo come quando è nata. In Italia ero sempre in compagnia, allegra e impegnatissima. Qui invece non vedo mai nessuno, uffà! Ho sempre sonno, non solo per il fuso orario ma anche per la noia. L'unico vantaggio è che posso tranquillamente seguire la mia dieta senza le grandi tentazioni italiane. Solo il pensiero che devono passare 9 - 10 mesi per tornare in italia mi sento male. Mi mancano tutti, in particolare i miei 5 nipotini. Mi mancano le lunghe chiacchierate con le mie amiche quelle che mi conoscono veramente. A dire la verità qui ho conosciuto altre ragazze, una in particolare si chiama Adele, una ragazza semplice e sincera e mi sembra di conoscerla da sempre. Ha due bimbi, è sempre impegnata ma trova sempre il tempo per farti una telefonata o solo per ascoltarti. Sono doti poco comuni, almeno da queste parti...

Francesca e i due cuginetti Simona ed Andrea.

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29/09/05    Fuso orario.
Innanzitutto tanti auguri di buon onomastico a nonna Michela che festeggia insieme a tutti i Raffaele, Michele e Gabriele (auguri anche al cuginetto). Francesca non riesce ancora ad abituarsi completamente al nuovo fuso orario. Per alcune sere è sembrato che si fosse adeguata velocemente e invece quando arrivano le 19,30 - 20 comincia a fare i capricci tipici dei bambini che muoiono dal sonno. E la mattina alle 4,30 - 5 è già in piedi sveglia e pimpante. Naturalmente per noi diventa difficile assecondarla e così, esattamente come era successo all'andata in Italia (per tre sere consecutive ha preso sonno alle 4 del mattino), soffriamo il fuso orario per riflesso a causa del "fattore Francesca". Soltanto il tempo e le giornate che passano potranno darci una mano. Per quanto riguarda il resto della giornata Francesca è tornata quella di sempre, serena, tranquilla, passa il tempo a commentare a voce alta tutto quello che vede, sente e tocca. Ma è molto esigente. Pretende che 24 ore al giorno la nostra attenzione sia completamente focalizzata su di lei, esattamente come succedeva quando c'erano i nonni ad assecondarla e giocarla notte e giorno. Sicuramente farà più fatica ad abituarsi della loro assenza piuttosto che del fuso orario...

Francesca con nonna Michela.

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27/09/05    Progressi estivi.
In questi 50 giorni italiani Francesca ha fatto notevoli progressi sotto tutti i punti di vista. E' diventata una chiacchierona! Ogni parola che sente la ripete, a modo suo, cercando di imitarne il suono. E capisce perfettamente tutto quello che le diciamo. Le sono spuntati quasi improvvisamente un'infinità di dentini (almeno 9), che le hanno permesso di mangiare veramente di tutto. E l'ultima settimana ha anche cominciato a camminare. Sembra una paperetta, sempre barcollante ma determinata. Si vedeva che ormai le mancava soltanto il coraggio di lanciarsi e finalmente il 21 settembre ha iniziato la sua nuova era, quella dell'indipendenza motoria! Da allora non vuole più essere aiutata, va ovunque e vuole essere sempre presente in ogni attività quotidiana. Ieri al supermercato ha preteso di spingere il carrello (naturalmente con il nostro aiuto) ed ha divertito tutti quanti, clienti e commesse. Era così minuscola che spariva dietro al carrello, pesantissimo e colmo fino all'orlo, ma lo spingeva con tutta la sua forza e si arrabbiava se per caso incontrava qualche ostacolo. Ogni giorno è sempre più difficile dominarla, ha un carattere molto forte e non si piega facilmente. Ogni istante può essere fonte di pericolo. Non appena la si allontana da qualcosa che le piace, ne trova immediatamente un'altra ancora più pericolosa. Ma si fa voler bene istantaneamente con i suoi magici sorrisi. Ci sono parecchi cuori infranti, in Italia, che piangono la sua partenza: nonni, zii, amici, piccoli corteggiatori...

Francesca, una forza della natura.

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25/09/05    Sweet Home Alabama.
Siamo tornati finalmente a casa. Naturalmente in Italia si stava bene però dopo quasi due mesi c'era il desiderio di tornare alle proprie cose, i propri oggetti, le proprie abitudini. Siamo appena tornati e il fuso orario si sente tutto, quindi abbiamo un sonno esagerato. Ma non potevamo non salutare tutti coloro che ci vogliono bene e che probabilmente erano in pensiero per noi, Abbiamo fatto un buon viaggio, Francesca ha dormito 6 ore e devo dire che siamo proprio fortunati, è una bambina meravigliosa. E' vivace, indipendente. ma capisce, quando si viaggia, che deve stare buona e attendere con estrema pazienza la fine del viaggio. Appena arrivati ha dato la chiara impressione che si ricordasse perfettamente di tutto, dei mobili, dei suoi giochi, Era felice... anche se un po' titubante a camminare sulla morbida moquette. Beh, il sonno ci sta sommergendo ... buonanotte.

Francesca, quando si viaggia è un angelo.

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15/09/05    Relazioni sociali .
La lunga vacanza italiana per Gianna e Francesca sta per finire. Sto partendo per andare a riprenderle, infatti penso che se non le trascinassi di peso non verrebbero mai in Alabama di loro spontanea volontà. Una permanenza così lunga è anche deleteria, perchè ci si abitua alle comodità, al cibo, agli affetti e diventa difficile rinunciare a tutto e riprendere i ritmi americani. A dire la verità non si tratta di accelerare ma di rallentare i ritmi e questo è positivo. Osservando gli italiani e gli americani di Huntsville si può notare abbastanza facilmente quanto diverse siano le loro giornate. L'assenza di traffico, di caos, di rumore rende tutto più placido, tranquillo, scontato. Il tempo si dilata enormemente e si trova lo spazio per occuparsi di tante altre cose. Purtroppo l'aspetto negativo è che le relazioni sociali sono molto scarse, quasi inesistenti. Io in fondo ci sono abituato, avendo vissuto la mia vita tra Torino, città fredda e distaccata, e Roma metropoli caotica ma a volte più fredda di Torino, per quanto riguarda i rapporti tra le persone. In fondo anche a Roma e Torino non andavo oltre al "buongiorno e buonasera" con il dirimpettaio dello stesso pianerottolo. Qui cambia la lingua, "Hi, hello, how are you doing?" ma i rapporti interpersonali non cambiano. Anche per questo non vedo l'ora che arrivino Gianna e Francesca che con la loro loquacità, malgrado la lingua, riescono a superare tutte le barriere.

Francesca con due care amiche italiane, Oriana e Tea.

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14/09/05    English.
Una cosa che sto facendo in questi giorni, approfittando che sono solo, è di vedere film in lingua originale. Non mi capita spesso di poter vedere la TV quando ci sono Gianna e Francesca, così ne approfitto per riabituarmi ad ascoltare i dialoghi in inglese. A dire il vero non mi sento di aver fatto molti progressi in questi 9 mesi. Continuo a fare una fatica enorme a capire gli americani quando parlano svelto e usano quelle contrazioni che solo loro possono capire. L'altra sera sono stato anche al cinema, tanto per vedere che differenza c'era rispetto ai nostri cinema. Ho visto "War of the worlds" (la guerra dei 2 mondi) di Spielbierg, tratto dal romanzo di H.G.Wells, con Tom Cruise nei panni di uno scaricatore di porto che subisce l'invasione degli alieni. Effettivamente i suoi dialoghi erano proprio da scaricatore di porto e non ci ho capito niente. Fortunatamente chi ha visto il film, e vive in USA da molto più tempo di me, ha confessato che ha avuto le mie stesse difficoltà. Però che alienazione! A proposito di cinema mi sono divertito ad osservare i frequentatori tipici. Era sabato sera, quindi serata di libera uscita per i ragazzini, infatti secondo me l'età media era 16 anni... Sembravano più interessati a comprare ettolitri di Coca Cola e quintali di pop corn piuttosto che scegliere quale film vedere. La struttura è identica a quella del Warner Village di Roma con le stesse 18 sale disposte allo stesso modo. I botteghini identici e la rivendita dei pop corn pure. Eppure non era una sala della catena Warner ma di un'altra catena che si chiama Fandango. La globalizzazione si vede anche da queste cose...

Francesca con i nonni materni.

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13/09/05    Grasso.
Cosa mi stanno insegnando queste lunghe giornate solitarie? Innanzitutto la credenza che si potesse ingrassare soltanto con la cucina della mamma o della suocera è assolutamente da sfatare. Non riesco a capire perchè, pur non mangiando in modo esagerato, continuo a mettere su chili. Al nostro ritorno occorrerà cambiare totalmente regime alimentare altrimenti la prossima volta non mi faranno neanche entrare nell'aereo come carico troppo pesante. Eppure mica mangio le tipiche schifezze gonfia-palloni americane! In fondo mangio soltanto un piatto di pasta a pranzo e un secondo con contorno a cena. A dire il vero, le porzioni per una persona sola non si trovano e non posso lasciare niente nel frigo altrimenti fra 10 giorni trovo la muffa. A tutto ciò si aggiunge la paura di cucinare insipido e quindi spesso mi capita di esagerare un po' con il condimento. Tutto qui. Certo un po' di carenza d'affetto c'è, e poi ci si mettono il dolce di Ersilia, i biscotti che mi son portato dall'Italia, quelli che mi sono fatto da solo ricopiando la ricetta dei Tarallucci del Mulino Bianco (che sono venuti completamente diversi, ma ho dovuto comunque assaggiarli) e un barattolino di Nutella scovato nella credenza... insomma effettivamente ho mangiato, ma senza esagerare! Penso che non basterà mettersi a dieta ferrea, mi toccherà correre parecchi chilometri ogni giorno per smaltire il grasso in eccesso... Uffa!

Un posto particolare dove trascorrere il tempo libero.

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12/09/05    Santa Maria.
Della serie "ogni giorno è la festa di qualcuno", oggi è l'onomastico di tutte coloro che si chiamano Maria. Auguri a tutte quante e soprattutto a Gianna (è una storia lunga ma fidatevi, è anche il suo onomastico). Per regalo le ho fatto una sorpresa, ho anticipato di un paio di giorni la partenza per Roma così la riabbraccerò (naturalmente assieme a Francesca) due giorni prima. Ormai non sto più nella pelle. Sono soltanto 8 giorni che mi barcameno da solo in questa landa sperduta, ma mi sembra un'eternità. Il tempo non passa mai. Sembra che il ticchettio dell'orologio nel soggiorno sia sempre più lento, quasi a fermarsi. Naturalmente è solo un'impressione ma qui la vita va così a rilento, piatta, senza sussulti, senza sapore, che ogni giorno è identico al precedente ed al successivo. Soltanto la presenza di Francesca e Gianna potrà ravvivare non soltanto la mia giornata ma anche quella di tutta la comunità italiana in Huntsville. Infatti tutti le stanno aspettando con ansia. Credo che anche il Mayor (sindaco) in testa le accoglierà all'aeroporto con estrema gioia ed orgoglio, indossando la fascia tricolore (bianca, rossa e blu) e tenendo saldamente le chiavi della città in mano. Nel frattempo la banda municipale accompagnerà l'evento intonando una musica allegra, probabilmente "O sole mio" mixata con l'inno americano. Tutto naturalmente inserito nell'ambito delle celebrazioni previste per il bicentenario della fondazione della città (1805-2005) con la grandiosa coreografia di spettacolari fuochi d'artificio.

Francesca con zio Carlo e zia Letizia.

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11/09/05    11 settembre.
L'11 settembre è una data che non passa inosservata. Soprattutto per chi vive in USA. Per tutto il giorno tutte le televisioni hanno ricordato i tragici eventi di 4 anni fa ed hanno inevitabilmente messo in evidenza il parallelismo con la furia distruttrice di Katrina. Stesse immagini di disperazione, di distruzione, di impotenza. Per un giorno tutti gli americani si sono stretti attorno al ricordo e alla solidarietà con le vittime di attentati e calamità naturali. Da domani, probabilmente, ognuno tornerà ad occuparsi del proprio giardino, della casa, del lavoro, della macchina, della famiglia. Chi sta soffrendo continuerà a soffrire. Ma il telefono continua a squillare, ci sono tante organizzazioni religiose, laiche, assistenziali, che cercano denaro, in nome di Katrina, e continuano a ricordarci che c'è ancora gente da salvare, corpi da recuperare. Qualcosa tuttavia sta cambiando. Il delirio di onnipotenza, la presunzione di essere intoccabili e invincibili si è sgretolata amaramente, sommersa da tonnellate di fango, annegata in fiumi di sangue innocente. Oggi come 4 anni fa. Gli americani si stanno ponendo molte domande. Auguro loro di trovare le giuste risposte, che siano illuminate e, per una volta, portatrici di pace e sollievo per tutti.

Un ricordo per le vittime delle calamità naturali e delle guerre.

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10/09/05    Auguri nonno Antonio.
Oggi è il compleanno del mio papà (nonno Antonio). Tantissimi auguri da parte mia e, naturalmente, anche da parte di Francesca (anche se ancora non lo sa). Nonno Antonio si è praticamente sciolto come la neve al sole da quando è nata Francesca. La sua prima nipotina femmina (dopo tre vivacissimi nipotini maschi) ha cambiato completamente ogni suo atteggiamento. Non è mai stato burbero, ma con Francesca non ci prova neanche a fingere. Darebbe qualsiasi cosa per poterla prendere in braccio, si commuove ad ogni parolina, ad ogni espressione, ad ogni timido passettino... Un bacetto da lei lo farebbe arrivare al settimo cielo o ancora più su! In questo periodo se la sta gustando, ma purtroppo i giorni in Italia stanno per finire. Peccato. Ma credo che entro l'anno prossimo se la farà una transoceanica pur di rivedere un sorriso della sua cara nipotina. Un piccolo pensiero anche per un'altra persona che compie gli anni oggi. Un amico, un fratello. Uno che ha sorriso tanto alla vita, ma a cui, invece, la vita non ha sorriso molto. Vorrei tanto stringerlo al mio cuore e fargli sapere quanto gli voglio bene e quanto vorrei averlo vicino a me, a sorridere, a scherzare, a fare ancora quelle lunghe chiacchierate, quelle mangiate, quelle passeggiate, quelle vacanze che hanno segnato tanti anni passati insieme. Se ho un sogno, oggi, è di poter rivedere ancora quel sorriso che conservo stretto nel mio cuore. Forza Graziano, tanti auguri per tutto, hai una moglie e una figlia stupende che ti adorano e ti stanno sempre vicino. Ma soprattutto tieni duro, lo spirito e la forza interiore non ti mancano e vedrai che con l'aiuto del Signore ce la farai!

Francesca, Gianna e nonno Antonio.

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08/09/05    Cambiamenti.
Non c'è molto da dire e da fare in questo posto senza le mie donne. A dire il vero non me le vado neanche a cercare le cose da fare. Mi piace oziare, quando posso, e devo sfruttare il momento propizio. Ma sarò contentissimo di riaverle con me. Sono due donne fantastiche che mi riempiono la giornata, danno un senso ad ogni istante della mia vita. La cosa che mi sorprende é che il tempo libero, che disperatamente bramo quando ci sono loro, ora non ha più valore, non so più cosa farmene. Allora aspetto soltanto che me lo cancellino inesorabilmente al loro ritorno. La generosissima Ersilia mi ha anche preparato da mangiare per almeno una settimana, così non devo neanche perdere tempo per cucinare. I piatti li lava la lavastoviglie (è incredibile come una sola persona, che non cucina, possa sporcare tanti piatti, posate e pentole in così poco tempo). La spesa l'ho fatta il primo giorno (per questioni di sopravvivenza) e credo che potrei continuare a sopravvivere senza tornare al supermercato per altri 10 giorni. Anche il computer mi dà noia, i miei interessi sono stati ormai catturati tutti da quell'esserino che a quest'ora (spero) sta dormendo tra le braccia di sua madre a 8500 chilometri da qui. Come cambiano le prospettive, le abitudini, gli interessi, le aspettative di un uomo che da poco più di un anno è diventato padre...

Noi tre, fra qualche giorno saremo di nuovo insieme.

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06/09/05    I cellulari.
Rispetto a ieri le cose sono andate meglio. L'aria condizionata è stata riparata, ho sostituito la batteria alla macchina e il frigorifero non piange più. Ho anche comprato il primo telefonino americano, un Motorola 120T costruito in Messico che ricorda molto i nostri primi cellulari, grossi e con il software molto elementare. Ma costava soltanto 19 dollari (poco più di 15 euro) e non ho resistito alla tentazione. Come i nostri vecchi ETACS ha la sim integrata e non è sostituibile. I cellulari in America hanno avuto una storia completamente diversa rispetto ai cugini europei. Soltanto da poco tempo sono apparse le schede prepagate, finora era praticamente obbligatorio stipulare un contratto con uno degli innumerevoli operatori di telefonia mobile. Il vantaggio tuttavia era che il costo del telefonino era compreso nel prezzo contrattuale e pertanto veniva offerto quasi sempre gratis. Ora con le schede prepagate le tariffe sono un po' più simili alle nostre, anche se ci sono ancora differenze notevoli. Ad esempio quasi sempre paga anche chi riceve (telefonate o sms) e le ricariche non sono espresse in dollari ma in unità che possono costare da 20 cent a 1 dollaro a seconda del taglio della ricarica. Un minuto costa una unità, e non ci sono frazioni di minuto... I cellulari non hanno un prefisso che li contraddistingue. Nel momento dell'attivazione mi hanno chiesto in quale zona lo avrei usato prevalentemente e mi hanno assegnato lo stesso prefisso di Huntsville. Con questo prefisso posso chiamare, spendendo come se fosse una telefonata locale, buona parte del sud e dell'est degli Stati Uniti, altrove posso chiamare ma in roaming, spendendo circa il doppio. Insomma non è facile districarsi nella complessa matassa delle tariffe telefoniche, esattamente come da noi in Italia.

La torta di Francesca ...e il cellulare.

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05/09/05    Sono tornato ad Huntsville.
Esattamente un mese dopo la nostra rimpatriata, sono tornato all'ovile americano, da solo. E' una strana sensazione quella che sto provando, una specie di déjà-vu. Mi sembra di ripercorrere gli stessi avvenimenti, le stesse peripezie di 8 mesi fa quando arrivai per la prima volta in terra americana. Il benvenuto me l'ha dato la Delta Airline che ha pensato bene di perdersi la mia valigia. Speravo di raggiungere quota 100 voli senza dover subire l'inconveniente classico di chi viaggia spesso in aereo e invece al mio 94° volo ho esperimentato per la prima volta l'emozione e la rabbia di non vedere la mia valigia tra tutte quelle che sono sbarcate a destinazione. L'inconveniente, fortunatamente, non è stato molto grave perchè rientravo a casa e stamattina non sono andato al lavoro (oggi è la festa dei lavoratori in USA), ma poteva andare peggio. Me l'hanno consegnata a domicilio stamattina alle 11,30 dopo circa 18 ore di attesa. Naturalmente l'hanno aperta e vivisezionata tutta, credendo di trovare esplosivo nei barattoli della camomilla e nei tubetti di Pasta Fissan di Francesca. Hanno risparmiato le bambole ma potrebbero averle scansionate ai raggi X. Stamattina ho anche dovuto combattere con l'automobile che, prima della nostra partenza, aveva già dato segni di batteria a terra e naturalmente, dopo un mese di inattività, non ha voluto più saperne di partire. Anche l'aria condizionata è moscia e non funziona a dovere. Dovrò segnalare il guasto alla reception. E non ho ancora fatto la spesa, il frigorifero piange a dirotto. Un bell'inizio, non c'è da dire...

Francesca a Cerignola.

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05/08/05    Il ritorno.
Il grande giorno è arrivato! Siamo finalmente in ferie! Non è che qui ci siamo stancati troppo (parlo almeno per il sottoscritto), però le ferie almeno una volta l'anno ci vogliono. E che ferie sono se, dopo un anno di lontananza, non le trascorriamo con i nostri cari? Così siamo tutti in fibrillazione. Persino Francesca si rende conto che c'è aria di novità in famiglia. Speriamo soltanto che ci faccia fare un viaggio sereno, senza mal di denti e d'orecchi. Mi ricordo l'andata, a marzo, fu un calvario, soprattutto durante gli atterraggi. Probabilmente non avrò la possibilità (e il tempo) di aggiornare regolarmente questo diario. Del resto vedremo di persona gran parte dei nostri lettori più affezionati. Comunque a tutti auguriamo BUONISSIME VACANZE e (soprattutto per chi le ha già fatte) BUON FERRAGOSTO!

Francesca legge e scrive.

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